LA VETRINA DEI FASMIDI, o della ricerca della verità
La ricerca artistica di Jessica Ferro da qualche anno si concentra sul ricco e variegato mondo dell’entomologia, dove a partire da iniziali esperimenti di pura rappresentazione formale, sviluppa una vera e propria poetica artistica sugli insetti.
I fasmidi, per l’appunto, sono i cosiddetti “insetti stecco” che possiamo trovare esposti dentro vetrine presso i giardini botanici ottocenteschi, dove veniva creato un vivario per gli studiosi e gli spettatori curiosi.
La caratteristica di questi insetti è di prendere le sembianze di foglie, rami e cortecce, per cui risultano di difficile individuazione anche dentro queste vetrine, dove sono collocati in scenografie vegetali o minerali.
Attratta dai piccoli esseri che nella vita quotidiana ci sfuggono e talvolta ignoriamo, la giovane artista fa uno studio di tipo anatomico realizzando opere che sono gigantografie e macro dettagli estrapolati dal contesto, permettendoci di ammirarne i corpi e le corazze nella loro complessità.
Il lavoro è stato dunque quello di sciogliere la dicotomia fra ciò che gli insetti appaiono e ciò che sono in realtà, come a voler aiutare lo spettatore a scorgere cose che normalmente non vede; poi però l’artista capovolge la situazione e ci abbandona nella contemplazione delle grandi tele, dove al contrario nulla è più evidente e siamo in un certo senso invitati alla ricerca di qualcosa.
Evolvono da tale percorso le cosiddette “Vetrine dei fasmidi”, paesaggi onirici, solo suggeriti, nati nella mente dell’artista, dove lo spettatore deve perdersi e osservare in maniera non razionale. Allontanandosi e guardandole con l’anima troverà il vero messaggio in esse racchiuso, compiendo un percorso di conoscenza, oltre l’apparenza.
Queste opere, che prendono spunto dalle teorie sulla “conoscenza accidentale” del filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman, sono una riflessione sull’essenza e l’apparenza delle cose, dove gli insetti, come parte del mondo naturale e arcaico che rappresentano, sono il mezzo per riflettere sulla dimensione umana del vivere e la natura è il baricentro su cui l’uomo viene invitato a riportare la sua attenzione.
I fasmidi, per l’appunto, sono i cosiddetti “insetti stecco” che possiamo trovare esposti dentro vetrine presso i giardini botanici ottocenteschi, dove veniva creato un vivario per gli studiosi e gli spettatori curiosi.
La caratteristica di questi insetti è di prendere le sembianze di foglie, rami e cortecce, per cui risultano di difficile individuazione anche dentro queste vetrine, dove sono collocati in scenografie vegetali o minerali.
Attratta dai piccoli esseri che nella vita quotidiana ci sfuggono e talvolta ignoriamo, la giovane artista fa uno studio di tipo anatomico realizzando opere che sono gigantografie e macro dettagli estrapolati dal contesto, permettendoci di ammirarne i corpi e le corazze nella loro complessità.
Il lavoro è stato dunque quello di sciogliere la dicotomia fra ciò che gli insetti appaiono e ciò che sono in realtà, come a voler aiutare lo spettatore a scorgere cose che normalmente non vede; poi però l’artista capovolge la situazione e ci abbandona nella contemplazione delle grandi tele, dove al contrario nulla è più evidente e siamo in un certo senso invitati alla ricerca di qualcosa.
Evolvono da tale percorso le cosiddette “Vetrine dei fasmidi”, paesaggi onirici, solo suggeriti, nati nella mente dell’artista, dove lo spettatore deve perdersi e osservare in maniera non razionale. Allontanandosi e guardandole con l’anima troverà il vero messaggio in esse racchiuso, compiendo un percorso di conoscenza, oltre l’apparenza.
Queste opere, che prendono spunto dalle teorie sulla “conoscenza accidentale” del filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman, sono una riflessione sull’essenza e l’apparenza delle cose, dove gli insetti, come parte del mondo naturale e arcaico che rappresentano, sono il mezzo per riflettere sulla dimensione umana del vivere e la natura è il baricentro su cui l’uomo viene invitato a riportare la sua attenzione.
a cura di Barbara Pregnolato
mostra personale con opere recenti di JESSICA FERRO
Centro Congressi di Rosolina Mare (RO)
dal 4 al15 luglio 2013
Centro Congressi di Rosolina Mare (RO)
dal 4 al15 luglio 2013