Jessica Ferro nella vetrina dei fasmidi. Quanto tempo da quando.... Fernanda Ferraresso
jessica ferro- tettigonia viridissima (colori ad olio e penna su carta)
Il tempo scorre, scorre rapido e ripido è voltarsi, guardare indietro quando, folto di gesti e storie, il passo ha lasciato quello spazio.
A volte, però, capita che il tempo ti faccia dei regali. Quanto più sono inattesi tanto più sono goduti, come in questo caso in cui un’allieva vedi che si sta facendo strada, mantenendo viva la curiosità e la fermezza dello sguardo, che già ti aveva mostrato facendo presagire un percorso e ora lo vedi, il suo passo. Ultimamente sono molti i ragazzi che ritrovo attraverso le rotte della navigazione in rete. A volte lontanissimi, perché hanno cambiato luogo di residenza, se ne sono andati all’estero, causa la crisi, la mancanza di lavoro e le troppe mancanze di un sistema che preferisce i vecchi e non i giovani a costruire il futuro. Molti, molti altri sono sparpagliati anch’essi, qui e là in altre città italiane. Ancora li chiamo ragazzi perché così li porto con me, nella memoria e nel cuore, anche se ormai hanno tutti storie da adulti. La felicità di risentirli è sempre piena soprattutto quando, in ogni campo si trovino a lavorare o ricercare, si sente la passione che mettono.
jessica ferro-testa e ventre di cavalletta (incisione a ceramolle e acquatinta)
Jessica mostra abilità pregevoli e uno sguardo acuto, attento, netto. Coglie l’essenza di quanto la forma segna, nella materia, ed è vita, bellezza, anche là dove in molti non dirigerebbero lo sguardo. I fasmidi, Phasmidae dal latino, sono insetti già ascritti agli Ortotteri, serie dei Corridori anche se ormai li considerano come un ordine a sé. Sono insetti di medie o grandi dimensioni, che spesso imitano la forma di bastoncelli o di foglie. Hanno capo grosso con apparato boccale masticatore ben delineato, le zampe adorne di espansioni foliacee, spine, aculei, di vario colore il corpo anche se predominano le tinte verdi, grige e brune. Questo mondo, i suoi dettagli, ingranditi macroscopicamente e ripetuti da angolazioni di osservazione diverse, oltre che con diverse tecniche e supporti differenti, sono l’oggetto di attenzione di questa giovane artista da tenere certamente sott’occhio.
fernanda ferraresso