"Elusive Amusement"
"Lo Svago Assente"
Who Art You? Berlin Special Edition
Lo svago assente | 4-7 Marzo 2016
@WeGallery | Berlino | Friedrichstraße 17| 10969
by NOlab
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by NOlab
Jessica Ferro, visioni oniriche tra rigore scientifico e impulsi dionisiaci
Se esiste una relazione tra arte e osservazione scientifica, Jessica Ferro, giovane pittrice veneta, impiega dedizione e forsennato studio nel creare, attraverso la sua ricerca artistica, un terreno di convergenza tra il rigore apollineo della scienza e la spinta creativa dionisiaca.
Ciò che in particolare affascina e interessa l’artista è la rappresentazione della natura e, più in particolare, le branche zoologiche dell’entomologia e della malacologia, che forniscono un focus ben specifico allo studio assolutamente razionale che precede il dipinto artistico di Jessica Ferro.L’approccio sistematico e minuzioso della fase creativa iniziale, composto da una complessa osservazione e ricerca delle varie forme della natura, permettono infatti all’artista di approdare con lucida fermezza alla preparazione delle sue matrici con il segno inciso, per poi dar sfogo all’impeto dell’atto creativo di totale libertà e massima espressione. Nascono così le sue opere: con un incedere che passa dalla minuzia di uno scienziato all’inebriante follia artistica. I protagonisti sembrano essere i diversi, gli emarginati: insetti e molluschi, materie organiche e fossili, appartenenti sia alla terra che al mare, tutti solitamente ignorati e ora resi protagonisti delle gigantografie realizzate dalla Ferro. La sua è una pittura composta di dettagli e particolari in cui ogni elemento raffigurato, soggetto a mutazione, rimanda all’estraneità, a visioni più ampie e meno nitide. Con il gesto pittorico viene svelata la forza generatrice della natura, il suo mondo variegato, che non si esaurisce in ciò che l’uomo può vedere a occhio nudo, ma che necessita di lenti d’ingrandimento per apprezzarne la vastità e la meraviglia. |
Jessica Ferro, attraverso lo stupore nei confronti della natura che anima le sue tele, ci porge gli occhiali di un’artista-scienziata per osservare il mondo da un punto di vista inconsueto e forse dimenticato, quello dei piccoli. La sua opera permette di avvicinarsi ad aspetti insoliti della natura, con il valore aggiunto di una visione onirica, incontrollata e incontrollabile, che è quella dell’artista al lavoro.
E’ così che emergono i paesaggi interiori dell’artista, visioni fantastiche miste a tracce impresse, segni di un mondo visionario personale che rappresentano il suo universo interiore. Un cosmo che affonda le sue radici a Dolo (VE), dove Jessica Ferro è nata, e che si muove tra Rovigo e Bologna, poli del suo percorso artistico e trampolini di lancio per la sua carriera pittorica. Sono molteplici, infatti, le esposizioni -sia collettive che personali- cui ha preso parte la giovane pittrice spostandosi tra Ravenna, Padova, Milano, Mantova e Bologna, solo per citarne alcune. E altrettanto numerosi sono i premi, le menzioni d’onore e i riconoscimenti da lei ottenuti durante contest artistici nazionali e internazionali.
Il mondo interiore di Jessica Ferro viene quindi riversato all’interno della sua opera e, osservando i suoi quadri, si arriva dunque a perdere il senso oggettivo di pura descrizione anatomica, per entrare in un nonsense aperto a molteplici interpretazioni, che interrogano il fruitore,
esortandolo e quasi costringendolo a una nuova ricerca, che punti all’alterità, grazie alla cura estrema e maniacale riproposta nei dettagli degli insetti.
Un dualismo universale e attuale, quello che permea la sua poetica e che inevitabilmente s’intreccia con la tecnica utilizzata dall’artista: la lentezza dello studio preparatorio e dell’esecuzione mediante tracce incise, frottage, xilografie e altre tecniche calcografiche legate alla tradizione, si contrappone alla rapidità del fugace momento artistico, simbolo della velocità, della frenesia caratteristica del momento storico in essere. Tinte tenui, fredde e calde, suggeriscono una delicatezza che ben si accorda sia con la minuzia dei soggetti raffigurati che con la visione immaginifica proposta da Jessica Ferro nelle sue tele, elevate a nuovi codici per decifrare la realtà.
“Solo allontanandosi e guardandole con l’anima, in maniera non razionale, sarà possibile percepire l’incanto e conoscere l’intensità di questo legame viscerale con la natura.”
Jessica Ferro sarà a Berlino per la mostra Lo svago assente per la Special Edition 2016 di Who Art You?
E’ così che emergono i paesaggi interiori dell’artista, visioni fantastiche miste a tracce impresse, segni di un mondo visionario personale che rappresentano il suo universo interiore. Un cosmo che affonda le sue radici a Dolo (VE), dove Jessica Ferro è nata, e che si muove tra Rovigo e Bologna, poli del suo percorso artistico e trampolini di lancio per la sua carriera pittorica. Sono molteplici, infatti, le esposizioni -sia collettive che personali- cui ha preso parte la giovane pittrice spostandosi tra Ravenna, Padova, Milano, Mantova e Bologna, solo per citarne alcune. E altrettanto numerosi sono i premi, le menzioni d’onore e i riconoscimenti da lei ottenuti durante contest artistici nazionali e internazionali.
Il mondo interiore di Jessica Ferro viene quindi riversato all’interno della sua opera e, osservando i suoi quadri, si arriva dunque a perdere il senso oggettivo di pura descrizione anatomica, per entrare in un nonsense aperto a molteplici interpretazioni, che interrogano il fruitore,
esortandolo e quasi costringendolo a una nuova ricerca, che punti all’alterità, grazie alla cura estrema e maniacale riproposta nei dettagli degli insetti.
Un dualismo universale e attuale, quello che permea la sua poetica e che inevitabilmente s’intreccia con la tecnica utilizzata dall’artista: la lentezza dello studio preparatorio e dell’esecuzione mediante tracce incise, frottage, xilografie e altre tecniche calcografiche legate alla tradizione, si contrappone alla rapidità del fugace momento artistico, simbolo della velocità, della frenesia caratteristica del momento storico in essere. Tinte tenui, fredde e calde, suggeriscono una delicatezza che ben si accorda sia con la minuzia dei soggetti raffigurati che con la visione immaginifica proposta da Jessica Ferro nelle sue tele, elevate a nuovi codici per decifrare la realtà.
“Solo allontanandosi e guardandole con l’anima, in maniera non razionale, sarà possibile percepire l’incanto e conoscere l’intensità di questo legame viscerale con la natura.”
Jessica Ferro sarà a Berlino per la mostra Lo svago assente per la Special Edition 2016 di Who Art You?
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