Coscienze Accese
a cura di Angela Barbera
<Barbara Baroncini, Con.Tatto, Daniele Pulze, Debora Cavazzoni, Jessica Ferro>
Il concetto di “Coscienza accesa” è stato teorizzato dal musicologo Gino Stefani, che l’ha definito “uno stato di coscienza dilatata, alta, profonda” dove “si rivelano e sperimentano i potenziali umani […] abitualmente contenuti da convenienze e convenzioni”. Un’idea applicabile a tutte le espressioni artistiche, che si fa filo conduttore e punto di partenza di un percorso teso ad evidenziare il ruolo della creatività nella stimolazione del pensiero critico e nella comprensione dell’esperienza umana. Con la mostra organizzata a La Fortezza, Angela Barbera vuole presentare artisti che, in contrasto con quanto fatto da molti esponenti dell’arte contemporanea degli ultimi vent’anni non si limitino a registrare la realtà così com’è, ma si facciano invece portatori di nuove e personali visioni. “Gli artisti che ho voluto raccogliere in questa mostra” – scrive Barbera – “incarnano la mia idea di artista come portatore di un pensiero divergente, interprete attraverso la sua esperienza del mondo, assertivo nel proporre riflessioni e possibilità nuove rispetto alla realtà”. Un ruolo incarnato a perfezione da Daniele Pulze, Jessica Ferro, Debora Cavazzoni, dal duo Con.Tatto e da Barbara Baroncini.
In una delle sue opere, Pulze si ispira, infatti, nientemeno che alla Patafisica di Alfred Jarry, drammaturgo francese tra i padri del teatro dell’assurdo che scrisse in merito alla scienza delle soluzioni immaginarie. Le visioni metamorfiche sulle tele della Ferro, invece, aprono la porta a nuove interpretazioni e chiavi di lettura mediante le mutazioni a cui sono soggette le strutture anatomiche degli insetti rappresentati. Debora Cavazzoni, dal canto suo, ambisce a fornire un’alternativa ai metodi tradizionali di classificazione scientifica, con lavori in cui il criterio estetico-cromatico viene presentato come unico elemento determinante per la categorizzazione delle specie. Ancora, la poetica del duo Con.tatto, costituito da Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, si sviluppa nella ricerca continua delle dinamiche all’interno delle relazioni umane nella società contemporanea, utilizzando un linguaggio prettamente video performativo nel quale i due artisti lasciano libere le proprie energie. Le opere di Barbara Baroncini, infine, nascono da una dimensione meditativa, generando a loro volta riflessioni che richiedono la presenza attiva o interattiva del pubblico, necessaria a completare l’opera.
<Barbara Baroncini, Con.Tatto, Daniele Pulze, Debora Cavazzoni, Jessica Ferro>
Il concetto di “Coscienza accesa” è stato teorizzato dal musicologo Gino Stefani, che l’ha definito “uno stato di coscienza dilatata, alta, profonda” dove “si rivelano e sperimentano i potenziali umani […] abitualmente contenuti da convenienze e convenzioni”. Un’idea applicabile a tutte le espressioni artistiche, che si fa filo conduttore e punto di partenza di un percorso teso ad evidenziare il ruolo della creatività nella stimolazione del pensiero critico e nella comprensione dell’esperienza umana. Con la mostra organizzata a La Fortezza, Angela Barbera vuole presentare artisti che, in contrasto con quanto fatto da molti esponenti dell’arte contemporanea degli ultimi vent’anni non si limitino a registrare la realtà così com’è, ma si facciano invece portatori di nuove e personali visioni. “Gli artisti che ho voluto raccogliere in questa mostra” – scrive Barbera – “incarnano la mia idea di artista come portatore di un pensiero divergente, interprete attraverso la sua esperienza del mondo, assertivo nel proporre riflessioni e possibilità nuove rispetto alla realtà”. Un ruolo incarnato a perfezione da Daniele Pulze, Jessica Ferro, Debora Cavazzoni, dal duo Con.Tatto e da Barbara Baroncini.
In una delle sue opere, Pulze si ispira, infatti, nientemeno che alla Patafisica di Alfred Jarry, drammaturgo francese tra i padri del teatro dell’assurdo che scrisse in merito alla scienza delle soluzioni immaginarie. Le visioni metamorfiche sulle tele della Ferro, invece, aprono la porta a nuove interpretazioni e chiavi di lettura mediante le mutazioni a cui sono soggette le strutture anatomiche degli insetti rappresentati. Debora Cavazzoni, dal canto suo, ambisce a fornire un’alternativa ai metodi tradizionali di classificazione scientifica, con lavori in cui il criterio estetico-cromatico viene presentato come unico elemento determinante per la categorizzazione delle specie. Ancora, la poetica del duo Con.tatto, costituito da Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, si sviluppa nella ricerca continua delle dinamiche all’interno delle relazioni umane nella società contemporanea, utilizzando un linguaggio prettamente video performativo nel quale i due artisti lasciano libere le proprie energie. Le opere di Barbara Baroncini, infine, nascono da una dimensione meditativa, generando a loro volta riflessioni che richiedono la presenza attiva o interattiva del pubblico, necessaria a completare l’opera.
Angela Barbera, curatrice della mostra “Coscienze Accese”, è nata nel 1988 a Ragusa ed è laureata in comunicazione e gestione nei mercati dell’arte e della cultura presso l’Università IULM di Milano. Attualmente frequenta il II anno del biennio specialistico in Didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha al suo attivo importanti stage formativi come curatrice artistica, tra cui segnaliamo quello presso la Galleria Continua Les Moulins a Boissy-Le-Châtel – Parigi, nel 2014.